Il Presidente della Repubblica Italiana
La tutela dei cittadini incomincia col
rispetto che
si deve avere del Presidente
della Repubblica Italiana oggi, com’è stato nel passato, è valido in
ogni nazione indipendentemente dal nome, poiché questo
concittadino è
sempre il rappresentante del paese di qui si sta parlando.
Tutti gli altri organi istituzionali hanno un
responsabile di servizio da cui sono comandati nel corretto
funzionamento dell'impiego, ed il rispetto delle parti è regolato da
leggi precise, quindi, anche se d’organi istituzionali si sta parlando,
il Capo dello Stato non presiede alcuna competenza diretta, per
giustificare un rispetto riservato al primo cittadino, di conseguenza
non esiste nessuna forma direttiva simile a quella imperiale nei
confronti dell'opinione pubblica, ed il rispetto deve restare
bilaterale, tra impiegati o funzionari e cittadini, ansi visto che è di
moda non bisogna dimenticare che i cittadini risultano essere di fatto i
datore di lavoro degli impiegati pubblici.
L'osservazione è importante per il semplice motivo
che il cittadino non può trovare porte chiuse nelle amministrazioni
pubbliche, che devono essere viste come servizi allo stesso e non
presentino dei vizi imperiali senza scambio di servizi. Il tutto è
evidenziato per evitare atteggiamenti irrispettosi al rappresentante
dello Stato, ed evitare che degli uffici pubblici si trasformino in
istituzioni con forme direttive prevaricatrici.
Oggi si è verificato un comportamento scorretto
che ha preso piede in queste direzioni, il risultato è devastante, quasi
a rovesciare un metodo, un principio che, originalmente era l’esatto
contrario d’oggi, e la responsabilità è del dirigente nei vari uffici,
che non è qualificata, o preparata abbastanza.
Adesso, come pure
nel futuro, si ha una forte necessità di studiare continuamente, tutti i
tipi di problematiche che si presentano ad ognuno, a non obbligare come
pure catalogare in diversi modi i risultati ottenuti. In una parola la
giurisprudenza c’insegna ad utilizzare più il ragionamento e pensiero
plurale, che, ha classificare eventi, come per abitudine in tutto il
mondo ora si fa, e specie s’insegna. Modificare anche solo il modo di
fare per abitudine è d’obbligo, evitare di andare avanti per sentito
dire, che è la mancanza d’istruzione più diffusa, basta pensare alle
forme di svago più estese. come pranzi e cene, oppure lotteria, cinema,
sale e bar per non dire sempre le stesse cose: le droghe d’ogni genere.
Tutto quello che è ripetitivo è droga, ma l'unica forma costruttiva, è
lo studio che non vuole proprio integrarsi dentro la testa di ognuno, ed
è, l'emarginazione più grave. Nulla di culturale che aiuti a pensare o
leggere di più ed in alcuni casi mangiare meno.
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